La Foce entra in cantiere, rivoluzione viabilità
Fonte: Il Secolo XIX
Genova – Corsie “ballerine” e new jersey, nuovi semafori, percorsi e svolte inedite, strisce pedonali “volanti”. E poi, polvere e rumore, seppur limitati da accorgimenti specifici. Alla Foce, dopo lo smantellamento dell’aiuola centrale, i lavori ripartono per davvero.
E l’altra faccia del grande intervento impantanato per più di tre anni, sarà una stagione di passione per la viabilità di uno degli snodi più frequentati di Genova.
E per tutto il quartiere della Foce, che su questa nuova fase dei lavori può però contare per guardare con più serenità alle piogge che verranno.
Via dopo i ricorsi
Due anni e quattro mesi di restyling, 35 milioni di finanziamento da tempo nelle casse ma inutilizzato: è l’identikit fondamentale del secondo lotto, secondo stralcio del rifacimento della copertura del Bisagno. Il tratto di vialone interessato è quello fra la questura e via Santa Zita. Qui agiranno uomini e mezzi del consorzio di imprese composto da Sirce, Vipp e Tre Colli, la cui vittoria dell’appalto è uscita – infine – indenne da una girandola di ricorsi a Tar (Liguria e Lazio) e al Consiglio di Stato, promossi da diverse aziende escluse. Compresa Pamoter, che aveva realizzato il primo “pezzo”, dalla foce del torrente in piazzale Kennedy, fino a via Barabino.
La fisionomia dell’area, che sarà adeguata con le differenti fasi del cantiere, è ormai nero su bianco. Ed è su questa, raccontata nel progetto esecutivo (le illustrazioni a fianco sono tratte dalla documentazione tecnica) che si sono attivati da tempo i tecnici del Comune per ridisegnare la viabilità.
«Il dato positivo – premette l’assessore al Traffico, Anna Maria Dagnino – è che le aree sono piuttosto ampie. E questo consentirà di mantenere sempre un adeguato spazio di marcia». Il saldo delle corsie, in altre parole, sarà invariato; ma, è ovvio, i percorsi diverranno più arzigogolati e sarà necessario un po’ di tempo affinché i conducenti si adattino. «Inalterato – precisa Dagnino – sarà inoltre il numero di parcheggi. Almeno nel corso dei lavori, perché alla chiusura dell’intervento la situazione tornerà all’antico».